IMMIGRATI E RIFUGIATI

Paese, Città/Regione

Paese: 
Italy
Città: 
Roma

Organizzazione

Nome dell'ente o associazione: 
Laboratorio 53 & Echis - Incroci di Suoni
Contesto dell'ente o dell'associazione che presenta il progetto: 
Association

Sito Web

http://echis.org/unesplorazione-audio-della-citta-migranti-laboratorio-53/

Legge sulla privacy

Consenso al trattamento dei dati personali
Acconsenti al trattamento dei dati personali?: 
Autorizzo la FMD al trattamento dei miei dati personali.

Tipo di progetto

ICT per l’integrazione dei migranti/rifugiati

Descrizione del progetto

Description Frase (max. 500 characters): 

Guide Invisibili è una passeggiata sonora, un racconto audio in movimento di due quartieri romani: il centro e Piazza Vittorio.
Nel corso di un laboratorio radio di 9 mesi, un gruppo di 15 migranti si è raccontato storie e ha condiviso umori e sensazioni a partire dal proprio rapporto con la città nella quale vivono: Roma.
I tour sonori che hanno raccolto queste storie offrono uno sguardo nuovo e diverso sulla città, riaffermando il diritto a dire di coloro che spesso consideriamo solo ospiti.

Project Summary (max. 2000 characters): 

Guide Invisibili è il nome del laboratorio radio realizzato da Echis all'interno del più ampio progetto RifugiART promosso da Laboratorio 53 Onlus
Il progetto RifugiART nasce dall'idea che l'arte, nelle sue multiformi accezioni, possa essere un mezzo concreto per rispondere al disagio sociale sofferto da una componente sociale specifica come quella migrante. Così, il laboratorio radio di Echis, ha lavorato sul racconto sonoro dello spazio urbano poiché questo è, per il migrante, due cose allo stesso tempo: il nuovo ecosistema nel quale deve ad adattarsi se vuole vivere/sopravvivere, ma anche lo spazio che con il suo vivere e agire quotidiano influenza e trasforma.
Nonostante il legame intrinseco città-migrante, quest’ultimo è però spesso considerato un semplice ospite dello spazio urbano, una persona privata del diritto di parola, e molte volte di azione, e che perciò diventa uomo, o donna, con meno diritti.

Da questi presupposti è nata l'idea di sviluppare all’interno del laboratorio, una narrazione della città di Roma fatta dai migranti stessi che la vivono, affermando così il loro “diritto a dire”.
Il laboratorio si è sviluppato in incontri settimanali durati 9 mesi a partire da settembre 2016 a maggio 2017 e si è composto di 4 fasi:

1) i partecipanti migranti con l'aiuto dei formatori hanno individuato le zone di Roma da raccontare, hanno iniziato a esplorarle e a scrivere aneddoti, commenti e storie ad esse connesse;
2) si è individuato il percorso fisico delle passeggiate sonore, si è intensificata la scrittura di storie, si sono formati i partecipanti all’uso di registratori e microfoni e si sono intervistati gli abitanti della zona;
3) si sono revisionate e registrate le storie scritte dai partecipanti e selezionate le interviste più interessanti;
4) si è fatto l'editing finale delle due passeggiate e si sono organizzati gli incontri pubblici di presentazione.

Le due passeggiate audio così realizzate (file audio della durata di 40 minuti ciascuno, ascoltabili online o sui lettori mp3) si sviluppano su tre livelli: il primo è quello delle indicazioni stradali che aiutano l'ascoltatore/esploratore a orientarsi nel percorso della passeggiata; il secondo è quello delle interviste agli abitanti della zona; il terzo e più importante è quello delle storie personali dei partecipanti al laboratorio che costituiscono la reale ossatura di tutto il lavoro.
Al progetto hanno lavorato 3 formatori e 15 partecipanti migranti.

Da quando è funzionante il vostro progetto?

2016-09-01 00:00:00

Obiettivi ed elementi di innovazione

Obbiettivi specifici:
1-rafforzare l’autostima e la socialità delle persone migranti attraverso un percorso di natura artistico-creativa;
2-mettere in collegamento la componente migrante con la realtà sociale italiana di riferimento;
3-implementare il loro “diritto a dire” e la loro capacità di azione e trasformazione positiva della realtà circostante;
4-sviluppare le competenze linguistiche e creative dei partecipanti;

Strumenti
1)Per persone scappate da guerre e persecuzioni, anche di natura personale, ri-ambientarsi nel Paese nel quale si è sbarcati è un percorso non facile. Per questo abbiamo ritenuto fondamentale attivare un progetto che, avesse una forma laboratoriale e gruppale, e che mettesse al centro un lavoro di relazione e di inter-azione spingendo i singoli migranti a esprimersi e confrontarsi continuamente l’uno con l’altro.
2)Aprirsi all’esterno, alla componente locale della società, è un passo fondamentale nel processo di inserimento sociale dei migranti. Ecco perché abbiamo deciso che questo laboratorio radio dovesse rivolgersi all’esterno, allo spazio urbano che i migranti quotidianamente vivono, a quei cittadini che incontrano per la strada, esaminando e quindi scoprendo la realtà sociale circostante,
3)Una volta esperita, la realtà va fatta propria e poi ri-raccontata. È questo non solo un processo che favorisce lo sviluppo dell’autostima, ma riattiva quel desiderio e quella capacità espressiva (e conseguentemente creativa) attraverso la quale si prende coscienza della realtà, la si fa propria, si afferma il diritto a dire. Ecco perché il laboratorio radio ha dato molta importanza alla scrittura facilitando la presa di parola di tutti i partecipanti anche quelli con maggiori difficoltà comunicativo-espressive.
4)Migliorare la propria capacità di esprimersi in lingua italiana è un processo fondamentale per un migrante che aspira a vivere stabilmente nel Paese. L’attenzione alla scrittura che si è avuta nel laboratorio ha risposto pertanto proprio a questo obbiettivo. Il lavoro di revisione delle storie di “Scuola dei Venti”, una scuola d’italiano L2 per stranieri, ha permesso ai partecipanti di discutere dei propri testi, delle scelte linguistiche e degli errori con maestre d’italiano attente e professionali. Allo stesso modo il confronto con il medium radiofonico e col racconto sonoro ha rappresentato una sfida ulteriore, sia dal punto di vista della scrittura che è si doveva di volta in volta adattare un racconto senza immagini, sia soprattutto dal punto di vista creativo permettendo ai partecipanti di sperimentare e “giocare” con suoni, rumori e musiche per la costruzione di ambienti sonori e sketch radio.

Risultati

Describe the results achieved by your project How do you measure (parameters) these. (max. 2000 characters): 
Considerando lo specifico target di persone individuato come beneficiario del progetto è molto difficile individuare parametri univoci di valutazione.
I migranti con i quali abbiamo lavorato sono molto diversi per status, provenienza, anni di permanenza in Italia, condizione psico-fisica. E il laboratorio era frequentato da un signore ultra quarantenne rifugiato politico dell’africa sub-sahariana con problemi psichiatrici; così come c’era anche una giovane ventenne, rifugiata di origine iraniana con l’ambizione di diventare estetista. Eppure alcuni risultati è possibile comunque individuarli. 1)RELAZIONE: I partecipanti, molti dei quali non si conoscevano prima del laboratorio, hanno creato tra loro forti relazioni di amicizia aiutandosi più volte dentro e fuori lo spazio del laboratorio. I partecipanti più capaci di esprimersi in italiano si sono col tempo sentiti in dovere di sostenere gli sforzi dei connazionali meno capaci e hanno fatto un fondamentale lavoro di facilitazione/mediazione culturale; 2)AUTOSTIMA: Nel corso del laboratorio tutti i partecipanti sono riusciti a intervenire, a dire la propria, a essere ascolti e a confrontarsi. Ognuno ha scritto un pezzo della narrazione collettiva. Le persone più timide e introverse si sono via via aperte, e in generale c’è stata una ri-attivazione più ampia che è riuscita a spazzare via l’ozio e l’apatia retaggi del centro di accoglienza. 3)ESPRESSIONE/DIRITTO A DIRE: il maggior risultato raggiunto è stata però l’enorme possibilità comunicativa/espressiva derivante da questo progetto. I partecipanti migranti sono riusciti a raccontarsi anche laddove avevano carenze linguistiche (analfabetismo) molto gravi. Questo non solo ha contribuito a sua volta a un rafforzamento dell’autostima, ma è stato il coronamento massimo di quel processo di riappropriazione del “diritto a dire”, del diritto alla parola, che questo progetto si era prefisso di raggiungere attraverso un lavoro innovativo sulla forma della passeggiata sonora.
How many users interact with your project monthly and what are the preferred forms of interaction? (max. 500 characters): 

Alla fine del laboratorio radio sono stati organizzati 4 eventi pubblici (2 a piazza vittorio, 2 nel centro storico) in cui le passeggiate sonore realizzate si sono ascoltate attraverso lettori mp3 e cuffie. Ai 4 eventi hanno partecipato un totale di 100 persone e le prenotazioni hanno superato di gran lunga i posti disponibili. Guide Invisibili ha già programmato tre nuovi eventi in cui ascoltare le passeggiate: nei giorni 14, 27 e 28 ottobre e altre date verranno calendarizzate più avanti.

Sostenibilità

What is the full duration of your project (from beginning to end)?: 
Da 1 a 3 anni
What is the approximate total budget for your project (in Euro)?: 
Da 10.001 a 30.000 Euro
What is the source of funding for your project?: 
Finanziamenti pubblici o privati
Note eventuali: 
Il progetto è frutto di una partnership tra le due associazioni.
Il progetto è economicamente autosufficiente?: 
Since when?: 
2019-12-01 00:00:00
When is it expected to become self-sufficient?: 
2019-12-01 00:00:00

Trasferibilità

Has your project been replicated/adapted elsewhere?: 
What lessons can others learn from your project? (max. 1500 characters): 

Pensiamo che questo progetto possa insegnare almeno due cose principali:
1)la necessità che si ha di narrazioni nuove e personali della realtà che ci circonda. E per far questo non solo i migranti sono dei soggetti fondamentali, ma sono il gruppo sociale che ha forse più bisogno di avere uno spazio di narrazione e auto-narrazione proprio, attraverso il quale riacquisire autostima, sicurezza e perciò benessere psichico e fisico.
Uno spazio che possa accelerare il proprio percorso di recupero dal passato traumatico e al contempo essere un trampolino di lancio per una migliore inclusione sociale.

2)le potenzialità di uno strumento come quello del racconto sonoro, che forse potrebbe apparire superato nella società dei contenuti video e multimediali, è che invece nelle sue forme più diverse (come appunto quello di una passeggiata sonora) può ancora arricchire e innovare le forme della narrazione contemporanea. La narrazione sonora e il medium radiofonico appaiono infatti degli strumenti privilegiati per favorire il racconto di persone che per questioni personali, politiche o sociali si sentono in pericolo e non vogliono mostrarsi/esporsi pubblicamente. In ultimo il racconto sonoro mantiene quelle caratteristiche di intimità (si ascolta in cuffia, il narratore si rivolge all’ascoltatore con un “tu”) che immediatamente riescono a creare un legame empatico tra l’ascoltatore e il narratore.

Are you available to help others to start or work on similar projects?: 

Informazioni aggiuntive

Barriers and Solutions (max. 1000 characters): 
La principale barriera del laboratorio è stata la frequenza dello stesso da parte dei partecipanti. Nonostante l’interesse nei confronti del progetto, soprattutto i richiedenti asilo avevano infatti la costante necessità di recarsi presso uffici pubblici sparsi per la città per richiedere documenti e autorizzazioni utili alla loro permanenza in Italia. Questo fatto, difficilmente risolvibile, creava discontinuità nelle presenze di ben 1/3 dei partecipanti. Una seconda barriera è stata la lingua: per la fase di scrittura ed elaborazione delle storie era necessario infatti che i partecipanti si esprimessero in lingua italiana, ma non tutti erano capaci di farlo e alcuni erano anche analfabeti. A queste carenze si è risposto individuando dei peer educators all’interno del gruppo e affidando a queste persone, che si esprimevano meglio in italiano, il compito di facilitatori/mediatori dei connazionali meno capaci che potevano così esprimersi liberamente nella loro lingua madre.
Future plans and wish list (max. 750 characters): 
Nell’immediato futuro Guide Invisibili avvierà un altro laboratorio da novembre 2017 a maggio 2018 nel quale amplieremo il numero delle guide sonore raccontando altri quartieri. Per il futuro c’è anche l’idea di immaginare altri laboratori per la creazione di passeggiate sonore con i migranti all’interno di spazi più intimi, sviluppando quindi il racconto all’interno ad esempio di un condominio, o di un centro accoglienza, o di una scuola. Lavorando su spazi più intimi crediamo infatti di poter sviluppare meglio l’interazione tra i partecipanti migranti del laboratorio e la realtà sociale che si vuol raccontare, anche giocando sul filo di una narrazione condivisa migrante-studente (in una scuola), migrante-vicino di casa (in un condominio).

Paese, Città/Regione

Paese: 
Italy
Città: 
Roma / Lazio

Organizzazione

Nome dell'ente o associazione: 
MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA
Contesto dell'ente o dell'associazione che presenta il progetto: 
School

Sito Web

http:// diamndmuseums.eu

Legge sulla privacy

Consenso al trattamento dei dati personali
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Autorizzo la FMD al trattamento dei miei dati personali.

Tipo di progetto

ICT per l’integrazione dei migranti/rifugiati

Descrizione del progetto

Description Frase (max. 500 characters): 

Digital Storytelling e Museo scientifico come risorse per la conoscenza, il dialogo e l’integrazione socioculturale.

Project Summary (max. 2000 characters): 

Il Museo Civico di Zoologia di Roma ha come missione educativa la produzione e la diffusione di cultura naturalistica e della sostenibilità ambientale. Per questo ha una attiva sezione educativa che organizza progetti per tutta la cittadinanza scolastica e non, privilegiando cittadini svantaggiati per età, condizione socioculturale, problemi fisici, detenzione carceraria, ecc.. In particolare, negli ultimi anni, seguendo gli eventi sociali che hanno portato persone di altre culture nella Città, il Museo si è dedicato anche ai vari giovani cittadini extracomunitari, migranti e/o rifugiati. Per tutti loro nel Museo sono state organizzate visite, laboratori, esperienze e contatti. Per facilitare l’incontro culturale e valorizzare le diverse culture, creatività e forme espressive dei nuovi visitatori, gli operatori del Museo hanno utilizzato la tecnica del Digital Storytelling, cioè la digitalizzazione di storie ideate e costruite da questi giovani, a seguito delle esperienze museali. La strategia ha avuto grande successo ed è stata anche estesa in altri Paesi europei, attraverso un progetto (Diamond; www.Diamondmuseums.eu) che ha coinvolto altri Musei ed Associazioni culturali. Forte di queste esperienze positive, il progetto è proseguito nel corso dell’anno 2014 e fino ad oggi; in particolare, il Museo ha portato avanti un progetto per l’educazione e il reinserimento socioculturale dei giovani detenuti (14-25 anni di età) dell’Istituto di Pena Minorile di Casal del Marmo (Roma) e per il dialogo (inter)culturale e l’inclusione di giovani rifugiati politici (con l’Organizzazione Internazionale Save the Children). Le strategie messe in atto sono state sempre quelle dell’osservazione del patrimonio museale, dei laboratori e delle esperienze pratiche, culminanti nella narrazione effettuata dai giovani partecipanti e nella realizzazione di Digital Storytelling. Questa tecnica, in particolare, permette di rinforzare le conoscenze e/o i nuovi contenuti appresi, di valorizzare la creatività dei ragazzi (nella scrittura, nelle immagini, nella progettazione e costruzione della storia), di promuovere nuove abilità e risorse (digitali, artistiche, logiche, tecniche, ecc.). Il progetto prosegue ancora con l’Istituto di Pena Minorile di Casal del Marmo.

Da quando è funzionante il vostro progetto?

2014-11-29 23:00:00

Obiettivi ed elementi di innovazione

vedi form allegato

Risultati

Describe the results achieved by your project How do you measure (parameters) these. (max. 2000 characters): 
Un grande numero di ragazzi rifugiati ha avuto la possibilità di visitare il Museo, partecipare alle attività, dialogare con i museologi, fruire dello spazio Museo come contesto di riconoscimento, valorizzazione, democratizzazione. Molti di questi ragazzi si sono fidelizzati e continuano a frequentare il Museo e/o sono stati incoraggiati a visitarne altri. Le storie digitali da loro prodotte in collaborazione con gli operatori del Museo rappresentano un patrimonio sia documentale che umano-sociale per chi le ha prodotte, ma anche per il Museo e tutti gli operatori/educatori interessati ai problemi dell’inclusione socio-culturale e della facilitazione del dialogo interculturale. Nella prima parte del progetto (Diamond) è stata effettuata una accurata valutazione dell’impatto delle esperienze dei ragazzi, che supporta la bontà del progetto e l’esito positivo su tutti i partecipanti. Con i ragazzi dell’Istituto di Pena sono state effettuate interciste che poi hanno costituito anche la base per Digital Storytelling; da queste risulta l’apprezzamento del progetto e l’augurio di proseguirlo. Un tale progetto ha anche come risultato di formare gli operatori museali, di prepararli al dialogo interculturale ed infine all’uso delle teciche ITC per la valorizzazione delle pratiche educative nei musei.
How many users interact with your project monthly and what are the preferred forms of interaction? (max. 500 characters): 

Molti ragazzi hanno partecipato alle attività del Museo nel corso dell’anno, ma non tutti hanno prodotto Digital Storytellin; tuttavia, attualmente i Digital Storytelling sono pubblicati su CD e fruibili su siti web. Il progetto prosegue con i ragazzi detenuti di Casal del Marmo, il cui numero varia costantemente; tuttavia, nel corso dell’ultimo anno sono stati coinvolti oltre un centinaio di giovani

Sostenibilità

What is the full duration of your project (from beginning to end)?: 
Da 3 a 6 anni
What is the approximate total budget for your project (in Euro)?: 
Da 10.001 a 30.000 Euro
What is the source of funding for your project?: 
Finanziamenti pubblici o privati
Il progetto è economicamente autosufficiente?: 
No
Since when?: 
2015-08-30 22:00:00

Trasferibilità

Has your project been replicated/adapted elsewhere?: 
No
What lessons can others learn from your project? (max. 1500 characters): 

Strategie di educazione e dialogo interculturale. Tecniche e metodologie educative innovative, partecipative ed inclusive. Uso di tecniche ITC a scopo educativi, per incrementare opportunità di conoscenza, comprensione, creatività, perfezionamento di abilità cognitive, artistiche, pratiche, ecc. Come utilizzare risorse museali/patrimoniali a scopo educativi e soprattutto inclusivo (vedi Convenzione europea di Faro/2005, sull’uso del patrimonio museale per l’educazione, la sostenibilità, la democrazia, l’inclusione sociale e la valorizzazione della diversità). Come gestire relazioni culturali-educative con soggetti giovani potenzialmente marginalizzati o svantaggiati.

Are you available to help others to start or work on similar projects?: 

Informazioni aggiuntive

Barriers and Solutions (max. 1000 characters): 
La mancanza di continuità delle esperienze dovuta allo stato particolare dei giovani coinvolti. C’è stato sogno di numerosi incontri dentro e fuori il Museo, per avere una continuità nelle esperienze e produrre gli Storytelling. b) le scarse conoscenze/competenze informatiche dei ragazzi; gli operatori/educatori dl Museo hanno contribuito sostanzialmente alla digitalizzazione delle storie. c) Nell’istituto di pena le regole le norme di sicurezza sono ovviamente una componente che influisce sullo svolgimento del progetto, tuttavia molte difficoltà sono state superate con grande disponibilità da entrambe le parti interessate.
Future plans and wish list (max. 750 characters): 
Il progetto continua nel e con il Carcere minorile di Casal del Marmo. Tuttavia, si spera di poter estendere il “modello” di progetto presso altri Centri di accoglienza e/o case famiglia in cui vengono ospitati i ragazzi rifugiati, sia sul territorio romano che regionale. Portare lo stesso modello all’interno degli altri istituti di pena per minori (14-25 nni) che si trovano nel nostro Paese. Occorrono fondi per retribuire gli operatori specializzati, per acquisire nuovo material d’uso, per gli spostamenti e per l’acquisizione di PC per la realizzazione dei Digital Storytelling.
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