Riequilibriamo e ristabiliamo la comunicazione e la percezione delle persone sorde con il mondo.
Comunicare è uno dei bisogni primari dell’essere umano. La piramide di Maslow, framework di riferimento negli studi socio-economici riguardanti i bisogni dell’uomo, pone la comunicazione nei bisogni relativi all’appartenenza, intesa come amicizie e intimità familiare. L’inibizione di uno solo dei nostri cinque sensi può portare a difficoltà oggettive nello svolgimento delle nostre attività quotidiane. Il progetto Heli nasce durante una ricerca universitaria in quest'ambito da parte di tre studenti di Interaction Design dell'istituto Quasar Design University di Roma, ed ha dunque lo scopo di aiutare persone sorde che hanno difficoltà ad interagire con il mondo esterno, mettendo a disposizione uno strumento che possa aiutarli a comunicare. Questo progetto offre alle persone sorde l’opportunità di relazionarsi a pieno con il mondo circostante. A tal proposito grazie all’utilizzo di un bracciale in grado di interpretare i movimenti di braccia e mani ed un applicazione interconnessa, viene tradotto in tempo reale la LIS (lingua italiana dei segni) permettendo in questo modo alle persone sorde di comunicare liberamente in diversi ambiti e con persone udenti non a conoscenza della lingua italiana dei segni. Il bracciale sarà inoltre in grado grazie da un microfono incorporato, un LED ed un motore vibrante di “ascoltare” l’ambiente circostante e si comporterà in maniera specifica in base alle possibili situazioni: per esempio una vibrazione intensa e il LED rosso potranno segnalare il passaggio di un’ambulanza. In ambito domestico infine, una "Home Station" collegata a diversi moduli posizionati in casa, sarà sempre pronta a ricevere input sonori ed emettere output luminosi per avvertire la persona sorda in ogni situazione. Il progetto è ancora in fase di sviluppo ma è stato premiato e finanziato dalla fondazione Vodafone Italia a Giugno 2015 ed incubato presso il PoliHub di Milano per cinque mesi.
Il progetto ha lo scopo di aiutare le persone sorde agevolandoli nel comunicare in diverse situazioni quotidiane. Stiamo utilizzando un bracciale "il Myo" che integra diverse tecnologie annesse (sensori elettromiografici, sensori IMU, bluetooth). Da Giugno 2015, abbiamo vinto il bando think For Social indetto dalla fondazione Vodafone Italia, e siamo stati incubati dal PoliHub di Milano per cinque mesi, al termine dei quali concorreremo per un secondo seed capital.
Il team è composto dai tre fondatori 'interaction designers’ (Amerigo Ievoli, Daniele Martini, Daniele Sauzzi) e dal professore Emanuele Tarducci "supervisor" del progetto. Siamo incubati dal PoliHub di Milano fino gennaio 2016. Di recente abbiamo preso contatti con l'Istituto Statale Sordi di Roma che ci affianca per lo sviluppo e test dei devices. Fanno inoltre parte del Team due programmatori per lo sviluppo del software per il riconoscimento dei segni, e per lo sviluppo dell'App "mobile".
Le nuove tecnologie, spesso, oltre a portare innovazione, possono essere fonte di ispirazione e stimolazione del pensiero creativo di altri soggetti. Il nostro progetto difatti prevede l’utilizzo di tecnologie già esistenti ma combinate in modo da creare un prodotto che non ha eguali e mira a migliorare la qualità della vita di una specifica cerchia di individui.
La LIS è un vocabolario molto complesso e difficilmente ci si imbatte in tale materia senza una forte motivazione o necessità.
Heli darà la possibilità a molte più persone di approcciare questo tema in modo più semplice ed autonomo.