Approfondire le caratteristiche del formarsi di una comune identità nella nostra Regione, a seguito dei vari flussi migratori che l’hanno vista come destinazione di persone provenienti dapprima dal Sud Italia, poi da altre nazioni europee o da Paesi del Sud del mondo.
Creare una comune identità è un obiettivo di importanza cruciale per l’Europa e per il suo futuro, in un momento di crisi economica, sociale e culturale, in cui riaffiorano nazionalismi e concezioni politiche incapaci di pensare a un comune sviluppo in senso europeo
Il progetto della nostra Istituzione scolastica nasce dall’adesione al Progetto NEXT-STOP: Hope http://www.nextstophope.eu/it/ , promosso da Istoreto, Robert Bosch Stiftung (Stoccarda), Politecnico di Torino, Associazione Kiron, Associazione Alfa.
Scopo del progetto, sostenuto dalla Fondazione Bosch di Stoccarda e dalla Cassa di Risparmio di Asti, è stimolare gli studenti di istituti superiori di diverse nazioni (Italia, Grecia, Francia e Germania) a riflettere sul concetto di identità europea.
Si tratta di un concetto spesso menzionato nei documenti ufficiali dell’Unione Europea e nei discorsi di molti politici, ma difficile da capire se non lo si vede collegato a situazioni di vita quotidiana.
La società europea è sempre più multiculturale, in virtù degli spostamenti di popolazione verificatisi a partire dalla metà del secolo scorso: oggi in Italia ci sono 756.00 studenti di cittadinanza non italiana e in alcuni istituti il loro numero sale al 45%. Molto elevata è anche la percentuale di studenti nati in Italia da genitori stranieri.
Una delle trasformazioni più importanti che attraversano oggi la scuola e i servizi educativi riguarda la presenza di studenti che vengono da lontano. Negli ultimi anni scolastici, l’inserimento di alunni con storie, lingue, riferimenti e radici differenti è diventato esperienza quotidiana di gran parte dei docenti e degli educatori, fenomeno particolarmente rilevante nel nostro Istituto.
A fronte di tali dati, che mostrano i cambiamenti demografici in atto, il Progetto “Next Stop Hope” invita i giovani a raccontare le storie di migrazione delle loro famiglie e il loro sforzo di mescolare quotidianamente la mentalità e le tradizioni dei loro Paesi d’origine con la realtà sociale italiana.
Queste storie ed esperienze di vita vissuta verranno trasformate in “graphic novels”, vale a dire in una narrazione a fumetti, con testi in Italiano e in Inglese.
Le storie, scritte e disegnate dagli studenti dei vari Paesi verranno caricate sul sito di progetto internet e si prevede di realizzare un volume da pubblicare al termine del progetto.
Scopo del progetto è quello di approfondire le caratteristiche del formarsi di una comune identità nella nostra Regione, a seguito dei vari flussi migratori che l’hanno vista come destinazione di persone provenienti dapprima dal Sud Italia, poi sempre più da altre nazioni europee o da Paesi del Sud del mondo.
Il formarsi di una identità è una problematica complessa, che viene spesso citata in molti documenti ufficiali e discorsi politici, ma che risulta difficile da comprendere senza partire da esempi e storie “dal basso”, concrete e legate alla quotidianità.
In particolare gli obiettivi formativi che possono essere raggiunti tramite la creazione di storie a fumetti da parte degli studenti sono:
• La progettazione di attività interdisciplinari e di laboratorio capaci investire tutte le discipline e che valorizzino l’utilizzazione di un linguaggio trasversale ed interculturale;
• La promozione e lo sviluppo delle abilità della scrittura, della lettura, interpretazione, ascolto, sintesi e valutazione estetica;
• Lo sviluppo della creatività che si può incanalare nell’impegno operativo del disegno, della narrazione e del collegamento tra immagine e racconto.
Per il nostro Istituto hanno lavorato gli studenti di due classi a.s. 2014-15, la classe 2N indirizzo moda e la classe 2S indirizzo socio-sanitario, coordinati dalle docenti Roberta Borgnino e M.Stella Perrone.
Il “graphic journalism” come mezzo di conoscenza e strumento didattico utilizzando i fumetti sta conoscendo una notevole diffusione negli Stati Uniti e in Europa, allargandosi ad altri Paesi, come dimostra il successo di Persepolis dell’iraniana Marjane Satrapi.
L’utilizzo dei fumetti risulta utile agli studenti dal momento che li aiuta a riflettere, in maniera semplice e immediata, sulla realtà che li circonda.
Attualmente in progetto è ancora in corso e la diffusione è prevista per il prossimo a.s. 2015-16
Una modalità innovativa di fare didattica: un’attività progettuale che affronti temi di interesse sociale con gli studenti al centro del proprio apprendimento, integrata nelle lezioni curricolari e non percepita come elemento a se stante staccato dal contesto.
L’utilizzo dei fumetti risulta utile agli studenti dal momento che li aiuta a riflettere, in maniera semplice e immediata, sulla realtà che li circonda. Per la realizzazione dei fumetti lo studente fa uso di diversi webware e sperimenta l'utilizzo di coding nella didattica, sviluppando il pensiero logico computazionale.