Un’intera comunità distrutta dal terremoto del Centro Italia e la solidarietà di molti per aiutare a ricucire le profonde ferite dei bambini attraverso il coding. Grazie al CuoreDojo, 855 bambini di Tolentino (MC) tra i 5 e i 13 anni hanno potuto sperimentare a vari livelli attività di coding e pensiero computazionale, il tutto a costo zero.
Il progetto è stato completamente autofinanziato e si è studiato un modello replicabile e scalabile per cui si possa agire in caso di forti disagi (alluvioni, terremoti…) in ogni zona d’Italia.
Il CuoreDojo è un progetto che è partito in sordina. Un appello lanciato online da Francesco Piero Paolicelli (Piersoft) e raccolto dal CoderDojo Tolentino, al quale molti hanno risposto con grande entusiasmo. L’organizzazione ha coinvolto due scuole del territorio, le attività hanno spaziato tra diversi temi legati alle tecnologie nella didattica.
Fase 1: organizzazione e logistica.
L’organizzazione e la logistica di tutta la struttura è durata meno di 2 mesi, è stata molto intensa e ha richiesto una buona dose di energie: una chat Telegram con migliaia di messaggi per organizzare lo spostamento e le attività di 55 Mentor che sono giunte a Tolentino nelle Marche. Le attività hanno coinvolto circa 850 bambini di due istituti comprensivi della zona.
La difficoltà è stata accordare tutti sul da farsi e, in una zona fortemente colpita dal sisma, trovare l’alloggio per ognuno dei Mentor partecipanti al progetto.
Fase 2: Pianificazione delle attività.
Tutta l’organizzazione si è svolta online tramite Google Sheets, Hangout, Telegram. Le attività hanno coinvolto:
Fase 3: Lo svolgimento.
Lo svolgimento è stato pianificato nei minimi dettagli: al mattino si è fatto coding per chi va a scuola il sabato, mentre al pomeriggio abbiamo accolto i bambini di altre scuole e i bambini del tempo pieno. Ogni Mentor ha svolto varie attività con il gruppo che gli è stato assegnato.
Obiettivi
Strumenti
Coding unplugged, Bee-bot, Doc, cubetto, Scratch, Nao, Droni, Arduino, Robot Lego...
Come detto il progetto ha coinvolto 55 mentor giunti da tutta Italia, tutti i docenti della scuola e 850 bambini.
Ci sono eventi nella vita di un essere umano che sono incontrollabili, gli eventi naturali sono tra questi. Alcune catastrofi naturali poi lasciano nelle persone ferite che non si chiuderanno mai.
Il CuoreDojo è un progetto nato per dimostrare che nella vita non bisogna mai cedere e mai demordere. C’è sempre un modo per risollevarsi. Il paragone col coding è lampante, si sbaglia, si corregge, si apprende, si cresce. Una parola, molto di moda in questo periodo è, appunto RESILIENZA.
Certo, un terremoto che ha distrutto e disgregato tantissime comunità non può essere semplice da risolvere come programmare un robottino, ma è chiaro che i bambini possono apprendere facilmente che non devono arrendersi alla prima difficoltà.
Questo evento, inoltre, ha dato modo alle Marche, territorio devastato, ma di cui si è parlato poco di essere conosciute.
È stato poi un punto di incontro per molti formatori che non avrebbero avuto la possibilità di incontrarsi altrimenti, ha generato contaminazioni tra i vari metodi educativi e ha creato unioni e collaborazioni che non ci sarebbero state altrimenti.
I bambini hanno ricevuto molta formazione, certo, ma si sono sentiti protagonisti, hanno messo da parte le loro paure e hanno incontrato affetto da chi è venuto senza alcun interesse personale, solo con lo scopo di portare serenità e conoscenza.