Fondazione Mondo Digitale
Via del Quadraro, 102 / 00174 - Roma (Italia)
Copyright © 2000-2010 · Tutti i diritti riservati.
Organizzazione con sistema di gestione certificato UNI EN ISO 9001:2008 / CERMET n.6482 del 26/04/2007.
Privacy Policy
Progetto intergenerazionale di integrazione tra anziani, bambini ,donne immigrate e mamme detenute
Questo territorio, pur essendo ricco di risorse, presenta anche realtà multiproblematiche, legate principalmente alla solitudine e al disagio socio-familiare in particolare della popolazione anziana, e al flusso d’immigrazione in continuo aumento. La specificità del territorio è fortemente segnata dalla presenza degli Istituti Penitenziari di Rebibbia; tra questi la Casa Circ. le Femminile, struttura detentiva tra le più grandi di Italia. Molte donne detenute che possono usufruire delle misure alternative, sono ospitate presso le cinque case famiglia ubicate nel Municipio con progetti individuali di reinserimento e d’integrazione sociale. Un’altra specificità del territorio è la notevole e attiva presenza di n. 11 Centri Anziani che raccolgono la presenza di circa 10.00 iscritti.
Prima di realizzare questo progetto, nel territorio erano state attivate diverse esperienze , feste , che hanno visto protagonisti, alcuni centri anziani, i bambini, le mamme e in particolare le mamme detenute con i loro figli. La positività di queste esperienze e la forte valenza sociale delle stesse, ci hanno indotto a estendere e ottimizzare le attività da esse nate.( Progetto” Polis di Socializzazione nei centri anziani” 1997, “A scuola con i nonni” 1995,1996, 1997 , ”Buon Natale Bambini” 2000,2001“, ecc)
La finalità di questo progetto è stata quella di sostenere e contribuire allo sviluppo della cultura della solidarietà intra e inter-generazionale e multiculturale, tramite percorsi di cittadinanza attiva. E nostra idea, infatti, che uno dei compiti della comunità, sia favorire la ricerca di strumenti e di modalità operative per una proficua integrazione, basata sulla creazione di rapporti interpersonali orientati alla valorizzazione del “prendersi cura reciproco “come modalità di stile di vita. Altra finalità è di migliorare la qualità della vita delle donne immigrate e /o detenute e i loro figli, attraverso la costruzione di relazioni e legami significativi e identificativi e l’attivazione di una rete amicale-familiare, tale da offrire nuove forme di sostegno e di opportunità. L’innovazione è stata quella di sviluppare le capacità di mutuo scambio tra le generazioni e realizzare uno “spazio ludico-ricreativo” all’interno dei centri anziani dove da una parte gli anziani diventano” attori primari” dall’altra i bambini del territorio e in particolari quelli delle nostre case famiglia, possono essere accolti insieme alle loro mamme. Questi nuclei, infatti, spesso soprattutto se stranieri, non hanno supporto familiare di riferimento e in quest’ottica gli anziani potrebbero diventare l’habitat per costruire rapporti di contiguità e di prossimità connotati anche in termini affettivi.
Per realizzare tale progetto è stata necessaria la collaborazione oltre che dei destinatari primari e secondari del progetto stesso, anche della collaborazione delle associazioni del territorio e degli operatori municipali e soprattutto dei volontari del Servizio Civile che hanno svolto il difficile compito di essere il trait-union tra i Centri Anziani, le Case Famiglia e i Servizi municipali, attraverso un processo d’interazione e di scambio continuo.
Gli obiettivi specifici sono:
• Prevenire e ridurre il disagio socio-economico e di emarginazione per le donne disagiate del territorio
• Prevenire e ridurre il rischio di emarginazione e devianza per le donne immigrate e/o detenute ospiti delle Case Famiglia del Municipio IV
• Prevenire e ridurre il rischio di carenze nello sviluppo psico-fisico e relazionale dei bambini figli delle detenute e/o immigrate ospiti insieme alle mamme delle Case Famiglia del Municipio IV.
Per raggiungere tali obiettivi sono state previste una serie di azioni in parte sequenziali e in parte contestuali, per le quali è stato necessario operare su più fronti. All’inizio à stata attivata una pubblicizzazione dell’evento al fine di coinvolgere quanto più possibile l’intera comunità e rendere note, attraverso lo strumento della diffusione, le finalità del progetto stesso e promuovere la cultura della solidarietà..........vedi allegato
La media di interazione mensile è stata di circa 400 utenti tra i vari protagonisti del progetto.
Da questo progetto abbiamo sperimentato quanto sia importante la cittadinanza attiva e la cultura dell’accoglienza attraverso la sensibilizzazione, la conoscenza e l’attivazione di reti sociali.
Collegamenti
[1] http://2017.gjc.it/it/category/keywords-separate-with-commas/lavoro-di-comunit%C3%A0
[2] http://2017.gjc.it/it/category/keywords-separate-with-commas/donne-immigrate
[3] http://2017.gjc.it/it/category/parole-chiave-separate-da-virgole/bambini
[4] http://2017.gjc.it/it/category/keywords-separate-with-commas/detenute
[5] http://2017.gjc.it/it/category/parole-chiave-separate-da-virgole/solidariet%C3%A0
[6] http://2017.gjc.it/it/category/keywords-separate-with-commas/case-famiglia
[7] http://2017.gjc.it/it/category/keywords-separate-with-commas/centri-anziani
[8] http://2017.gjc.it/it/category/keywords-separate-with-commas/cittadinanza-attiva-rapporti-intergenerazionali