Questo territorio, pur essendo ricco di risorse, presenta anche realtà multiproblematiche, legate principalmente alla solitudine e al disagio socio-familiare in particolare della popolazione anziana, e al flusso d’immigrazione in continuo aumento. La specificità del territorio è fortemente segnata dalla presenza degli Istituti Penitenziari di Rebibbia; tra questi la Casa Circ. le Femminile, struttura detentiva tra le più grandi di Italia. Molte donne detenute che possono usufruire delle misure alternative, sono ospitate presso le cinque case famiglia ubicate nel Municipio con progetti individuali di reinserimento e d’integrazione sociale. Un’altra specificità del territorio è la notevole e attiva presenza di n. 11 Centri Anziani che raccolgono la presenza di circa 10.00 iscritti.
Prima di realizzare questo progetto, nel territorio erano state attivate diverse esperienze , feste , che hanno visto protagonisti, alcuni centri anziani, i bambini, le mamme e in particolare le mamme detenute con i loro figli. La positività di queste esperienze e la forte valenza sociale delle stesse, ci hanno indotto a estendere e ottimizzare le attività da esse nate.( Progetto” Polis di Socializzazione nei centri anziani” 1997, “A scuola con i nonni” 1995,1996, 1997 , ”Buon Natale Bambini” 2000,2001“, ecc)
La finalità di questo progetto è stata quella di sostenere e contribuire allo sviluppo della cultura della solidarietà intra e inter-generazionale e multiculturale, tramite percorsi di cittadinanza attiva. E nostra idea, infatti, che uno dei compiti della comunità, sia favorire la ricerca di strumenti e di modalità operative per una proficua integrazione, basata sulla creazione di rapporti interpersonali orientati alla valorizzazione del “prendersi cura reciproco “come modalità di stile di vita. Altra finalità è di migliorare la qualità della vita delle donne immigrate e /o detenute e i loro figli, attraverso la costruzione di relazioni e legami significativi e identificativi e l’attivazione di una rete amicale-familiare, tale da offrire nuove forme di sostegno e di opportunità. L’innovazione è stata quella di sviluppare le capacità di mutuo scambio tra le generazioni e realizzare uno “spazio ludico-ricreativo” all’interno dei centri anziani dove da una parte gli anziani diventano” attori primari” dall’altra i bambini del territorio e in particolari quelli delle nostre case famiglia, possono essere accolti insieme alle loro mamme. Questi nuclei, infatti, spesso soprattutto se stranieri, non hanno supporto familiare di riferimento e in quest’ottica gli anziani potrebbero diventare l’habitat per costruire rapporti di contiguità e di prossimità connotati anche in termini affettivi.
Per realizzare tale progetto è stata necessaria la collaborazione oltre che dei destinatari primari e secondari del progetto stesso, anche della collaborazione delle associazioni del territorio e degli operatori municipali e soprattutto dei volontari del Servizio Civile che hanno svolto il difficile compito di essere il trait-union tra i Centri Anziani, le Case Famiglia e i Servizi municipali, attraverso un processo d’interazione e di scambio continuo.