Percorso didattico di Fisica laboratoriale ed emozionale che utilizza le modalità del gioco scientifico creativo per la realizzazione di esperienze “magiche” con materiali poveri. L’aspetto emozionale punta a stimolare nei giovani il piacere per la ricerca scientifica e il materiale “povero”, immediatamente reperibile, consente la replicabilità degli esperimenti presso familiari, amici e conoscenti rendendo gli studenti ambasciatori della passione per la scienza, in un’ottica più ampia di diffusione del gusto della cultura scientifica nella società.
L’idea del progetto nasce dalla necessità crescente di attrarre l’interesse degli alunni e coinvolgerli nel processo di studio delle materie scientifiche, processo ostacolato in modo sempre più evidente dalle difficoltà attentive e dalla mancanza di rigore dei “nativi digitali”.
La Fisica, con le sue leggi espresse da formule matematiche, rientra a pieno titolo tra le discipline “più difficili, per pochi eletti”, ma ha l’indubbio vantaggio di poter sperimentare per provare la teoria, affascinando con magie apparenti e materializzando simboli e equazioni.
Il grande interesse suscitato negli alunni dalle “magie” apparenti, inizialmente mostrate occasionalmente in qualche classe particolarmente difficile, e le importanti ricadute sul piano relazionale con gli insegnanti e con i compagni, hanno stimolato noi docenti alla ricerca delle “magie” sul web e alla successiva elaborazione teorica, attività estremamente stimolanti e motivo di grande condivisione. La collega di Scienze prof.ssa Vincenzina Pastore, collaboratrice del Preside e referente della Scuola nell’area progetto, ha poi indotto noi insegnanti di Fisica, prof.ssa Lucia Alba Rapisarda , prof. Antonio Atalmi e prof. Natale Tosto, a presentare un progetto POF, sì da poter ampliare l’offerta formativa della Scuola e sistematizzare le esperienze svolte.
Il progetto è dunque un percorso didattico laboratoriale ed emozionale che utilizza le modalità del gioco scientifico creativo per la realizzazione di esperienze “magiche” con materiali poveri (lattine, elastici, cannucce, graffette, bottigliette di plastica, magnetini, palloncini, ecc.).
L’attività didattica laboratoriale vede lo studente protagonista nella realizzazione, conduzione e interpretazione dei risultati di esperienze didattiche originali di grande efficacia didattica e comunicativa. L’elevato contenuto emozionale delle attività punta a stimolare nei giovani il piacere per la scienza e per la ricerca scientifica, quale condizione necessaria per un avvicinamento al mondo della conoscenza e della applicazione tecnologica.
Per raggiungere dunque gli obiettivi del progetto vengono utilizzate diverse metodologie didattiche, dal problem-solving alla didattica laboratoriale e ai giochi scientifici. Le attività sono accompagnate da contenuti multimediali volti ad arricchire sia l’aspetto teorico-scientifico delle lezioni, sia quello emozionale degli esperimenti attraverso la riproduzione di musica e produzione di video da parte degli studenti.
28 alunni di primo biennio, con incontri settimanali extracurriculari di 2 ore in laboratorio di fisica
Lo studio delle discipline scientifiche è enormemente facilitato dall’utilizzo del gioco come strumento di apprendimento e dovrebbe entrare a pieno titolo nelle metodologie didattiche curriculari. La didattica laboratoriale giocosa e “sorprendente” realizza il passo cruciale “dalle magie alle equazioni”, attraverso la cattura dell’interesse e dell’entusiasmo che rendono poi lo studente disponibile e fertile al formalismo e al rigore matematico.