A Mundzuku Ka Hina, parole ed immagini: percorso di formazione professionale attraverso l’acquisizione dei nuovi linguaggi informatici, ma anche un momento di produzione culturale, sperimentazione pedagogica, confronto umanistico e compartecipazione attiva ai processi formativi, dedicato ai giovani della discarica, a orfani, a bambini di strada
All'interno del più vasto progetto denominato Mamma Discarica, nel 2008 prende vita la scuola laboratorio di comunicazione A Mundzuku Ka Hina. Nasce, con limitate risorse finanziarie ed umane, da un’intuizione dell’Arch. Roberto Galante e il sostegno dell’ass. Basilicata Mozambico. Essa è direzionata ai giovani che si procurano la sopravvivenza nella discarica, troppo spesso considerati rifiuti essi stessi, a orfani, bambini di strada, giovani del Bairro.
Nel laboratorio si insegna fotografia, video, grafica, alfabetizzazione digitale. Ma all’interno di una visione “olistica” della comunicazione e della formazione ad essa inerente, si lavora anche sul movimento, la voce, la drammatizzazione, il teatro e la danza, raccolta di storie di vita, storytelling e poesia.
Pensiamo che qualsiasi ipotesi di sviluppo economico, per arrivare a buon fine, debba procedere di pari passo con una evoluzione culturale ed umana. Con la possibilità di accedere ai nuovi linguaggi informatici, alle nuove forme di comunicazione attraverso l'immagine e con la possibilità di interagire con il resto del mondo.
La sfida, proporre un progetto formativo e di inserimento nel mondo del lavoro basato sulle nuove tecnologie informatiche in un ambito estremo e particolare, di lavorare con ragazzi che non hanno avuto la possibilità di accedere a forme di educazione più avanzate, alcuni analfabeti.
Il principio, restituire gli strumenti e le competenze agli invisibili, coloro che non hanno voce per esprimere il proprio sentire affinché possano elaborare un proprio originale linguaggio narrativo. Esprimere, anche dal punto di vista formale ed estetico, la propria autonoma visione sul proprio mondo. Affrancarsi da quella sorta di colonialismo culturale, funzionale all'industria della cultura, che li vorrebbe vedere narrati secondo stereotipi accomodanti, piuttosto che architetti della narrazione.
Il laboratorio è organizzato in step intensivi di tre mesi l'uno. Negli intervalli tra gli step lasciamo ai ragazzi i mezzi tecnici per progredire nel loro percorso. Per garantire la continuità didattica, abbiamo avviato percorsi di e-learning a distanza tra Italia e Mozambico.
Per fronteggiare le drammatiche contingenze socio economiche e sanitarie degli allievi abbiamo attivato un servizio counseling di supporto psicologico.
vedi Form allegato
Ogni step coinvolge circa 25/30 allievi a cui viene fornita diaria, vitto, assistenza sanitaria e di counseling. Corsi di alfabetizzazione digitale 50/70 allievi ogni anno. Workshop formativi dedicati a maestri ed alunni del posto circa 200 utenti. Momenti di solidarietà con il popolo della discarica circa 500 beneficiari. La condivisione e la partecipazione attiva presso scuole, centri culturali, parrocchie e università italiane, le mostre e la partecipazione a festival coinvolgono diverse migliaia di utenti. Il digital diary pubblicato periodicamente sul nostro sito web coinvolge un pubblico molto vasto.
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