La descrizione di “MABASTA” è nel suo acronimo “Movimento Anti Bullismo Animato d Studenti Adolescenti” ed è probabilmente il primo movimento ideato e gestito dal basso, dagli studenti. È un esempio di startup sociale creata in una scuola.
Mabasta è nato a gennaio 2016 in seguito alla notizia diffusa dai media relativa ad una 12enne di Pordenone che ha tentato il suicidio a causa del bullismo subito dai suoi compagni, aveva lasciato questo messaggio: “Ora sarete contenti”. Quando il prof di informatica ne ha parlato a scuola (eravamo una classe di 1° anno superiore), siamo rimasti veramente scioccati e non capivamo come si potesse arrivare a tanto. Siccome dall’inizio dell’anno il prof ci ripeteva che per cambiare le cose che non vanno bisogna “fare”, bisogna “agire”, allora ci è venuto in mente che era importante che facessimo qualcosa di concreto, anche se eravamo giovani (appena 14enni), anche se eravamo pochi (solo 14 ragazzi) e in una piccola scuola del meridione. L’idea è stata quella di creare un movimento che potesse unire tutte le ragazze ed i ragazzi contrari al bullismo (vittime e “spettatori”), che rappresentano una quantità enormemente maggiore rispetto agli eventuali “bulli”, e far sì che potesse valere il detto “l’unione fa la forza”. Mabasta opera soprattutto attraverso il digitale e si fa conoscere grazie alle nuove tecnologie di comunicazione. Il 15 febbraio 2016 abbiamo diramato il nostro primo comunicato stampa via web (12.000 indirizzi mail), il giorno dopo eravamo in prima pagina sul Corriere della Sera, la sera sui maggiori TG nazionali e qualche giorno dopo su Striscia la notizia. Il nostro video ha superato 1.000.000 di visualizzazioni, uno di noi (Giorgio) è stato insignito “Alfiere della Repubblica” dal Presidente Mattarella, Piero Pelù e i Litfiba hanno voluto un nostro video per tutti i loro concerti, abbiamo collaborato con il supereroe antibullismo Spiderman e siamo stati ospiti persino sul palco di Sanremo 2017. Ma soprattutto abbiamo interagito via web e smartphone con centinaia di scuole e migliaia di giovani in tutta Italia. Tutto questo in poco più di un anno grazie all’uso del web e dei social network. Oggi siamo al 3° anno e stiamo per istituire una vera e propria Associazione giovanile contro ogni forma di bullismo.
E’ possibile conoscere tutte le attività su: www.mabasta.org/iniziative.html
Sappiamo bene che è utopistico pensare di debellare definitivamente ogni forma di bullismo e cyberbullismo, pertanto il nostro obiettivo è quello di ridurre drasticamente il fenomeno e contiamo di raggiungerlo creando un “modello Mabasta” che ogni scuola, ogni classe può adottare.
Oltre all’implementazione del sistema “Your DAD” (Digital Antibullying Desk), che è un Centro di Ascolto Digitale (un sito ed una app) a cui si possono inoltrare segnalazioni attraverso smartphone, tablet e pc, l’innovativo “modello Mabasta” prevede l’inserimento delle figure di “Bulliziotti e Bulliziotte di classe”, normali studenti che hanno il compito di tenere occhi ed orecchie aperte e, in caso di fenomeni di bullismo, tentare di smorzarli con l’aiuto del resto della classe (gli “spettatori”). Il modello prevede anche la figura di “Bulliziotti d’Istituto”, studenti di maggiore età a cui i bulliziotti di classe possono rivolgersi in casi più complessi. Questi ultimi rappresentano anche il “ponte” con gli adulti, tra i loro compiti, infatti, vi è anche quello di riferire e coinvolgere docenti e dirigenti nei casi più gravi. Inoltre sono previste in ogni scuola le “Bullibox”, ossia delle urne posizionate in maniera strategica nelle quali si possono imbucare segnalazioni di casi di bullismo, anche in forma anonima. Lo scopo è quello di creare delle “Classi Debullizzate” che meritano la oacandina da affiggere sulla porta dell’aula. Quando tutte le classi si sono meritate la locandina, la scuola potrà fregiarsi del titolo di “Scuola Debullizzata”.
Tutto ciò che concerne il “modello Mabasta” è diffuso attraverso il web ed i social network.
Ogni mese, in media, interagiamo con:
· oltre 34.000 utenti attraverso la nostra pagina Facebook;
· 2.000 utenti attraverso il nostro sito web;
· 12.000 giornalisti e media (carta stampata, tv, radio, webzine, blog, etc.) attraverso l’invio di comunicati stampa;
· 500 / 1.000 studenti attraverso gli inviti nelle varie scuole d’Italia;
400 / 500 persone attraverso gli inviti presso eventi e convegni.
Quello che noi stessi abbiamo imparato, ossia che:
- Tutto è possibile. Non importa l’età, non importa la dislocazione geografica e non importa la quantità di soldi a disposizione, l’uso delle nuove tecnologie di comunicazione digitali può permettere ad ogni progetto di raggiungere mete inimmaginabili;
- L’unione fa la forza. All’inizio ci sentivamo piccoli piccoli ma poi, con l’aggregarsi di tanti nostri simili, ci siamo sentiti sempre più presenti e capaci;
- Sii te stesso il cambiamento che vuoi vedere. E’ più facile cambiare le cose che non ti piacciono o che vorresti migliori se inizi ad impegnarti in prima persona, facendo ed agendo.
- Siamo sempre disponibili ad aiutare altri soggetti a sviluppare progetti o a migliorare progetti esistenti.