Utilizzo dei droni per l'inclusione scolastica
L'attività si è svolta in una scuola secondaria di primo grado. Il drone è un apparecchio molto simile - nel suo concetto di volo - ad un velivolo caratterizzato dall'assenza del pilota umano a bordo. Ne esistono di varie forme e dimensioni. Il nostro drone (PARROT) è costituito da un veicolo a quattro eliche simmetriche che attribuiscono al drone praticità di volo unita alla eccezionale stabilità. Perchè usarlo nella didattica?
L’obiettivo di questa attività di gruppo era sostenere l’inclusione (nel senso di assenza di esclusione), trasformando la classe in un “laboratorio del fare”, dove la parola laboratorio era intesa non come aula destinata a fare laboratorio ma come luogo dove si impara facendo, ovvero si fa didattica attraverso l’apprendimento attivo. Gli studenti hanno organizzato gare di volo con riprese aeree ed ogni studente, nel gruppo di lavoro, aveva un ruolo specifico (specializzato nel volo, montaggio delle foto e realizzazione del video, per esempio).
Utilizzando i droni si crea interazione “mediata” tra gli studenti (pre-adolescenti nel nostro caso), ovvero il drone modula i rapporti fra i partecipanti attraverso nuove informazioni oppure grazie a ulteriori argomentazioni scaturite dall'interazione con il drone stesso.
Quindi il lavoro di gruppo con i droni valorizza l'integrazione (nel senso di assenza di esclusione) oltre a migliorare le competenze digitali (utilizzando l'app per il pilotaggio).
Il progetto è disponibili sul sitoET (https://sites.google.com/site/insegnare2020/home/robotica). L'accesso è di circa 100 utenti al giorno (monitoraggio degli accessi alla pagina web attraverso Google Analytics)
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