Come già anticipato si è provveduto alla progettazione e quindi alla realizzazione di un sistema in
grado di aiutare le persone affette da un principio di soffocamento. Una volta accertata
l’occlusione del tubo tracheale, e dopo aver posizionato la persona in posizione supina, si può
procedere al tentativo di liberazione del canale respiratorio. Si posiziona quindi il collare sul collo e,
premendo l’apposito pulsante, si dà avvio alla procedura automatizzata.
In prima istanza, la capsula contenente ago e sensori si muove alla ricerca del punto in cui non è
presente alcuna vena principale. Questo è reso possibile da un sensore a infrarossi che, lavorando
in sinergia con un microcontrollore AtMega 328, determina la temperatura di ogni punto della
parte anteriore del collo, fino a trovare il punto giusto per la foratura, ovvero quello con una
temperatura minore, scelto all’ interno di un piccolo intervallo localizzato più o meno al centro della
trachea. A questo punto il sistema procede a forare la trachea utilizzando un ago (dal diametro di 2
millimetri), sospinto da un attuatore di precisione che tra l’altro garantisce la precisione del
posizionamento (punta all’interno del tubo tracheale). Ottenuta la conferma, provvede
quindi a insufflare una miscela aerosa all’ interno dei polmoni.
Il piccolo ago cavo, scelto soprattutto per questioni di sicurezza e di facilità di utilizzo, collegato a
un regolatore di pressione, permette la circolazione di un flusso d’ aria sufficiente a garantire al paziente una
respirazione autonoma assistita. Oltre a questo, nel caso di utilizzo da parte di personale
competente, è possibile riempire d’ aria i polmoni per tentare una successiva espulsione mediante procedure customizzate.