Il Museo Virtuale dei Piccoli Animali è un sito web composto come materiale di base dalle fotografie (e video) di insetti, ragni e millepiedi raccolti insieme con i bambini nei cortili delle scuole. In realtà è on line da diversi anni, attività volontaria al margine di attività finanziate come educazione ambientale nella scuola primaria e dell'infanzia, ma l'idea recente è di farne un progetto a se stante ed economicamente autonomo. Nelle stanze del museo, si vuole favorire l'incontro virtuale tra i bambini del mondo, scambiandosi le "figurine", sulla base di un interesse comune.
Oggi, le videocamere e macchine fotografiche digitali consentono praticamente a chiunque di catturare immagini macro che fino a pochi anni fa potevano essere ottenute solo dai professionisti, con attrezzature complesse. L'ingrandimento delle fotografie scatena l'immaginazione e le capacità di osservazione dei bambini e le riprese video, con dentro le voci e le emozioni dei loro "scopritori" sono in grado di coinvolgere in modo profondo anche gli altri bambini: "Vi è piaciuto quello che avete visto? Andiamo a farlo anche noi!"
La presenza di adulti attenti e interessati a quello che i bambini scoprono (e che si mettono a disposizione per filmare e fotografare, prima che i bambini stessi e le maestre incomincino a farlo loro), valorizza e responsabilizza le "esplorazioni" dei bambini. Cambia il rapporto con il cortile, cambia quello con la tecnologia, che si rivela uno strumento potentissimo per conoscere la realtà, come senza non sarebbe possibile.
Nel Museo on line, si raccoglie il materiale proveniente da tempi e luoghi diversi e lo si mette in ordine, in modo scientificamente corretto, ma tenendo conto del punto di vista e degli interessi dei bambini, a cominciare da una classificazione semplificata anche se rigorosa.
Le foto vengono pubblicate con il luogo, la data, e gli autori della scoperta e, accanto alle foto e ai video, abbiamo cominciato a mettere disegni, e anche si pensava a testi, voci, opere di artisti. Questi ampliamenti dovrebbero essere ripensati e resi permanenti nel momento in cui il museo rimanga "aperto" in modo stabile, come si è pensato di fare quest'anno, visto l'interesse crescente a livello anche internazionale.
Attorno alle attività su cui si è basata l'idea del Museo, è stata allestita in passato una mostra fotografica, sono stati realizzati diversi video, e anche sono stati pubblicati ebook di fotografia scienza e poesia. A questi prodotti, che ruotavano attorno all'attività dell'ideatore del Museo, si andranno ad aggiungere contributi di educatori, artisti e scienziati da diverse parti del mondo.
Si tratta ora, oltre che di rendere permanente o almeno periodica l'apertura del museo, di attrezzare l'ambiente on line in modo che diventi un luogo di incontro e scambio tra i bambini e gli educatori, di condivisione e progettazione, come difficilmente può accadere sui social network commerciali.
L'obiettivo principale è, in ultima analisi, stimolare fin da bambini la partecipazione attiva dei cittadini alla società globale dell'informazione. Si parte però non - come qualcuno crede si debba fare - dall'inseguimento delle ultime novità della tecnologia (o del mercato), ma dalla realtà naturale e sensibile in cui viviamo, la cui conoscenza diretta, corporea ed emotiva è oggi più importante che mai, in tempi in cui i rischi di fuga o smarrimento nel "virtuale" possono costituire un problema sociale rilevante.
Gli insetti e i ragni vivono ovunque accanto a noi, "concittadini inaspettati" che, osservati con interesse, spalancano mondi all'immaginazione e alla conoscenza, alla comprensione della vita animale e della diversità. Per i bambini, scoprirli, osservarli, "documentarli" può essere un'esperienza entusiasmante e al tempo stesso del tutto naturale, come naturale è l'utilizzo della tecnologia per raccogliere le immagini, osservarle ingrandite, condividerle attraverso il web con gli altri bambini del mondo.
L'innovazione sta, forse, in alcuni elementi semplici e "naturali": uscire a trovare il "meraviglioso" non in luoghi esotici o fantastici, ma nel cortile o giardino della scuola; prendere strumenti comuni (ma normalmente utilizzati in modo stereotipato) come le macchine fotografiche e le videocamere e usarli semplicemente per conoscere meglio la realtà in cui viviamo; partire dalle osservazioni dei bambini piuttosto che da un sapere esterno e già codificato, per arrivare, attraverso il confronto delle esperienze e idee di tutti, a una sistemazione della conoscenza appassionante, coinvolgente e sorprendentemente vicina alla realtà scientifica, e al tempo stesso; utilizzare la rete per condividere la nostra conoscenza e le nostre scoperte ed esplorazioni con bambini che stanno vivendo la nostra stessa esperienza in altre parti del mondo.
Dipende se ci sono interventi sul campo, mostre o festival. Al progetto sono collegati gruppi e canali video in rete, la cui frequentazione dipende anche dagli input che arrivano dai partecipanti, articoli, fotografie, video. C'è un gruppo che aggiunge foto con regolarità nei gruppi Facebooh del Museo e di Terra Insieme ma, dato che quello non è il luogo ideale per lavorare, stiamo allestendo uno "spazio di lavoro" apposito nelle pagine web del Museo, dove i contributi possano essere debitamente ordinati, indicizzati e rintracciabili e le discussioni e gli interventi non si perdano.
I bambini, anche molto piccoli, possono contribuire come ricercatori sul campo alle scienze naturali in modo diretto e da un punto di vista originale. Per esempio, abbiamo scoperto osservando e documentando dal vivo che le forbicine mamme si prendono cura delle loro uova e che - parole spontanee dei bambini di 6 anni, dalla sola osservazione delle foto ingrandite - "le api succhiano e le vespe tagliano"! (che è esattamente la distinzione scientifica tra le super famiglie apoidea e vespoidea).
Oggi, tutti possiamo fare informazione audiovisiva di qualità, da subito. Anche quelli che non ci credevano (insegnanti, non certo i bambini!) verificano che, utilizzando i gli strumenti adatti, anche non costosi, basta andare molto vicini e tenere la mano ferma per ottenere (non sempre, ma spesso) immagini paragonabili a quelle dei libri e della televisione. Poi, per il montaggio dei video - necessario, perché se no la qualità non si vede - nel caso serve farsi aiutare da qualcuno capace di farlo bene, ma anche questa è una cosa da imparare: c'è un'alfabetizzazione di base e ci sono strumenti (foto e videocamere, computer), grazie a cui tutti possiamo partecipare individualmente in modo attivo alla realizzazione di produzioni audiovisive "competitive" con quelle della televisione, protagonisti attivi nella società dell'informazione; ma poi serve la collaborazione con gli altri, utilizzare tutte le risorse e le abilità del gruppo e nel caso rivolgersi anche all'esterno, perché è importante non rinunciare alla qualità.
Internet non è solo un supermercato globale in mano alle multinazionali, ma una rete capillare che può essere costruita giorno per giorno insieme dai cittadini del mondo, anche bambini, che si incontrano, si avvicinano, si conoscono.