Conoscere i pericoli presenti nella navigazione in Internet
Il progetto si propone di far riflettere alunni e famiglie sulle possibilità e sui rischi della navigazione in Internet da parte dei minori e di aiutare a conoscere e a riflettere sui rischi di un uso non consapevole del WEB e a trasmetterlo ad altri ragazzi utilizzando il proprio linguaggio più comprensibile per i pari.
Inizialmente il progetto ha coinvolto una classe, la II C, della scuola media “Andrea Velletrano” dell’I.C. Velletri Centro, composta da ventisei alunni e i docenti di Lettere e Tecnologia.
I ragazzi hanno affrontato il problema, analizzando testi, tratti soprattutto dal sito della polizia postale. Quindi i ragazzi si sono divisi in gruppi di lavoro spontanei e hanno elaborato diversi lavori sulla tematica: fumetti, un decalogo, un gioco dell’oca e due video.
A questo punto il progetto verrà proposto ad altre classi dell’Istituto e sarà valutato attraverso questionari, osservazioni e diario di bordo.
I ragazzi sono molto sensibili all’utilizzo delle tecnologie come elemento di socializzazione. La scuola non può e non deve contrapporsi a questa tendenza, ma probabilmente risulta più credibile nel momento in cui pone la propria esperienza adulta e competente al servizio dell’obiettivo di riflettere sui pericoli della navigazione in Internet. Il problema principale è stato quello di utilizzare linguaggio e modalità capaci di catturare l’interesse dei ragazzi.
Attraverso la diffusione, tra pari, della cultura della legalità, mediante la creazione e lo sviluppo di alcuni prodotti: due video, un gioco dell’oca, fumetti e un decalogo per far riflettere i ragazzi, attraverso il gioco, sui pericoli del WEB. I ragazzi hanno scelto, non a caso, strumenti ludici con cui veicolare un messaggio importante.
Inoltre dalla classe di partenza, il percorso è divenuto patrimonio comune della scuola. Infatti a venti/venticinque ragazzi al mese (cioè una classe dell’Istituto Comprensivo), gli alunni della II C, divisi in gruppi, illustrano i fumetti, propongono il gioco dell’oca, fanno vedere i filmati e aprono la discussione.
A far sì che siano i ragazzi ad insegnare ai pari, in modo interessante e divertente