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L'intervento "a distanza" di Alessandra Cenerini, presidente nazionale ADI, al convegno "La scuola secondo De Mauro", che si è svolto oggi, nella prima giornata dell'evento finale del Global Junior Challenge [1].
Buongiorno a tutti, vorrei esprimere innanzitutto il mio grande rammarico di non poter condividere con voi questa giornata di ricordo e celebrazione di un grande intellettuale del nostro tempo, Tullio De Mauro, che tanto ha dato alla scuola e agli insegnanti.
Il mio primo incontro, diretto, con Tulllo è avvenuto nel 2000 quando si era da poco insediato a Viale Trastevere e l'ADI muoveva i primi passi. Fu un incontro eccezionale per il modo, i toni e la conclusione a cui si giunse.
Ero con Rosario Drago e volevamo esporgli la nostra preoccupazione per la condizione degli insegnanti e le nostre proposte per la professionalizzazione della docenza.
Ci fece immediatamente sentire a nostro agio e ci ascoltò con attenzione e interesse. Una distanza abissale da altri incontri al ministero. Gli parlammo dell'impoverimento di una professione che stava sempre più assumendo connotati impiegatizi, colpita da una crescente precarizzazione, priva di forme serie di valutazione sia in ingresso che in itinere e senza sbocchi di carriera. Gli illustrammo le nostre proposte, dal codice etico deontologico della docenza agli standard professionali, da una formazione e reclutamento qualificati e rigorosi all'articolazione della carriera. Ci soffermammo sulle figure di leadership intermedia a sostegno delle scuole autonome e strumento per rendere più dinamica una professione, quella docente, anacronisticamente piatta. Finita l'esposizione, si fermò un attimo poi ci disse: "Cosa possiamo fare per condividere queste vostre idee?" Di lì a un secondo, con quella sua aria arguta e sorniona affermò: " Organizzate qui al Ministero un convegno in cui illustrate queste proposte. Avete carta bianca, pensate voi anche agli inviti, io mi occupo del ministero". Scambiai uno sguardo incredulo con Rosario Drago, poi accolsi l'invito con "fragoroso" ed incosciente entusiasmo. Dopo pochissimi giorni arrivò la telefonata del MIUR. Era Mario Dutto il più flessibile e il più colto fra la dirigenza ministeriale di allora. Era infatti l'unico NON laureato in legge e l'unico a sapere l'inglese. Mi chiese se ero d'accordo che facesse lui la relazione introduttiva. "Certo, ovviamente, ci mancherebbe". E venne il giorno.
Credo che non dimenticherò mai le facce dei ministeriali: GLI ALIENI AVEVANO INVASO IL TEMPIO. Ci fu una freddezza agghiacciante e ad essere sinceri, non mi pare che oggi vada molto meglio, siamo rimasti gli alieni. Ma con noi, più tardi negli anni, è venuto, alieno fra gli alieni, Tullio de Mauro, che con gioia immensa abbiamo avuto socio onorario dell'ADI.
Buon lavoro a tutti
e... grazie Tullio, di esserci stato Maestro.
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Collegamenti
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[2] http://2017.gjc.it/it/javascript%3Ahistory.go%28-1%29