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La presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini [1] oggi non è potuta intervenire al convegno "La scuola secondo De Mauro", perché impegnata a Ottawa nel Question Period del Parlamento del Canada, ma lo stesso ha voluto inviare un messaggio a tutti i partecipanti al Global Junior Challenge [2] (25-27 ottobre 2017).
MESSAGGIO
È con grande piacere che invio il mio saluto più cordiale a tutti i partecipanti e le partecipanti al convegno "La scuola secondo De Mauro. Innovazione e inclusione" promosso dalla Fondazione Mondo Digitale in occasione dell'inaugurazione del Global Junior Challenge 2017.
Tullio De Mauro è stato un linguista di grande prestigio ed un appassionato protagonista della vita politico-istituzionale, anche come Ministro della Pubblica Istruzione nel secondo Governo Amato.
Il titolo del vostro convegno, ponendo la sua figura al centro di una riflessione sull'istruzione come strumento di crescita al tempo stesso economica, culturale e civile, ha colto pienamente il valore e l'attualità del suo pensiero.
L'istruzione dà consapevolezza e, dunque, rende le persone più libere e responsabili: credo che in ciò si possa cogliere la cifra del pensiero di Tullio De Mauro, il suo ideale di sistema educativo quanto più possibile aperto a tutti e il senso del messaggio rivolto ai giovani della generazione 2.0, esortati a divenire fruitori intelligenti e consapevoli dell'era digitale.
Anche i fenomeni dell' odio che pervadono i tempi moderni, e che si diffondono velocemente anche grazie al web, possono essere soprattutto combattuti attraverso una solida formazione culturale che, stimolando la capacità di discernimento, l'autonomia di pensiero, l'apertura mentale al dialogo con persone di diversa cultura etnica e religiosa, rappresenta uno strumento molto potente.
Tullio De Mauro ha contribuito ad una riflessione approfondita e competente su questi temì, in particolare accettando il mio invito ad essere membro della Commissione sull'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio nella cui relazione finale, approvata nello scorso luglio, è confluita l'analisi contenuta nel suo ultimo prezioso lavoro, l'inventario delle "Parole per ferire".
I temi a lui cari, che ha studiato e a cui ha dedicato una vita, ovvero i problemi dell'insufficiente sviluppo culturale del nostro paese, sono essenziali per capire le cause della crisi economica, politica e sociale. Uno sviluppo insufficiente dal punto di vista culturale è alla base della difficile realtà che stiamo vivendo.
Sono queste le stesse ragioni che rendono realmente cruciale che il nostro Paese, per essere realmente competitivo, si impegni a fare leva sulla conoscenza, investendo sempre di più e sempre meglio nella scuola e dando a questi temi una maggiore centralità nell'agenda delle forze politiche e delle istituzioni.
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Collegamenti
[1] http://presidente.camera.it/7
[2] http://www.gjc.it
[3] http://www.mondodigitale.org/sites/default/files/messaggio-boldrini.pdf
[4] http://2017.gjc.it/it/javascript%3Ahistory.go%28-1%29